Allattamento - Dr Annona

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Allattamento

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Dott. Salvatore Annona
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Salvatore Annona - MioDottore.it
PRECISAZIONE si raccomanda di leggere prima di procedere alla lettura di questa sezione



Quando comincia a gonfiarsi il seno in gravidanza, per prepararsi all'allattamento?

Ciao, sono alla sedicesima settimana ed ho ancora molti dubbi, ad esempio da qualche giorno ho cominciato ad avvertire dei fastidi nel basso ventre, all'altezza dell'utero, soprattutto quando mi chino, quando sono sdraiata su un fianco o quando premo un po’ nella zona. È possibile che sia il feto che prema un po’ sulla vescica o su qualcos'altro? Ed inoltre potete chiarirmi il dilemma del peso e del seno? Quanto bisognerebbe aver preso in media nel mio caso? Il seno quando comincia a gonfiarsi? E se non è cresciuto fino ad ora non crescerà più? Se così fosse, la possibilità di allattare sarebbe compromessa? Grazie per esserci.
Simona

Gentile Simona, quanta ansia! I fastidi che avverte sono fin troppo spiegabili. Metta a chiunque un palloncino nella pancia, appena dietro la vescica e davanti al retto e lo gonfi ogni giorno di più e veda se non si avvertono dolori, fastidi e quant'altro :-) L'incremento ponderale totale in gravidanza deve essere fra i 9 e i 12 kili e deve essere più moderato nei primi mesi, mentre nella seconda metà della gravidanza può essere più consistente. Quindi attenzione soprattutto nei primi mesi a non prenderli tutti questi kili! Il seno può ingrandirsi durante tutta la gravidanza e la possibilità di allattare non è proporzionale alle sue dimensioni, quanto alla componente ghiandolare e al suo sviluppo. Abbia fiducia nella natura. Cordiali saluti.

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Per quanti mesi si deve allattare?

Egregio dott. Annona, innanzitutto mi congratulo con lei e gli altri medici di gravidanzaonline per la disponibilità e la professionalità con la quale rispondete a tutte le domande. Leggo spesso le vostre risposte e anch'io ho scritto diverse volte per avere un vostro parere e ho sempre ricevuto risposte chiare e di buon senso. Questa volta chiedo maggiori informazioni su una sua risposta dove Lei dichiara di non amare gli allattamenti prolungati oltre i 6 mesi per l'interferenza sull'organismo e sulla sfera genitale della donna. Ho una bimba di 50 giorni che sto allattando al seno e mi domando spesso per quanto dovrei farlo, scegliendo la strada migliore per lei ma anche per me. Leggo che l'OMS consiglia di allattare per un anno e più, ma sinceramente mi sembra troppo. La ringrazio in anticipo.
Laura

Gentile Laura, l'allattamento al seno è una cosa naturale. Con questa spiegazione, da un lato si demonizzano quelle donne che non vogliono o che non riescono ad allattare, e dall'altro quelle altre che vogliono allattare per anni si sentono invece delle eroine, che sacrificano se stesse per una funzione quanto mai necessaria ai figli della nazione. Le darò allora la mia opinione: io credo che un allattamento adeguato debba durare almeno 4 mesi, meglio se fino a 6 mesi e posso capire un massimo di 8 mesi. Dopo questo tempo l'organismo della donna secondo me si stabilizza in questa condizione di allattamento costante, con alti livelli di prolattina, e diventa più difficile un ritorno ad un regolare ciclo ovarico con una regolare ovulazione. La natura, si sa, non ha a cuore il benessere del singolo individuo, ma il benessere della specie e quindi bada poco a questi aspetti. Inoltre il bimbo, quando diventa grandetto, prende piena coscienza di quanto sia bello succhiare al seno della mamma e diventa, via via che passa più tempo, sempre più traumatico interrompere l'allattamento. Io sono convinto che per molte mamme l'allattamento procuri piacere, sia fisico sia psicologico: un senso di piacevole dipendenza del figlio da esse, l'essere al centro dell'attenzione, godere di tutti quei piccoli privilegi e della positiva considerazione di tutti, ecc. Tutto questo, con la convinzione di essere nel giusto (e guai a smentirlo come sto facendo ora), fa si che alcune donne allattino per anni. Sarò "invidioso", ma a me non piace. Cordiali saluti.

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E' pericoloso allattare in gravidanza?

Mia nuora ha una bambina di 13 mesi che ancora allatta al seno. Si è accorta di essere nuovamente incinta, per questo il suo ginecologo le ha consigliato di smettere di allattare, perché è pericoloso. Vorrei sapere il perché della pericolosità e per chi. Grazie
Lettera non firmata

Non è pericoloso. È solo inutile e creerà un trauma ancora maggiore quando la bimba di più di un anno dovrà subire necessariamente un calo di attenzioni. Cordiali saluti.

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Come si fa a capire di essere incinta durante l'allattamento, quando non ci sono le mestruazioni?

Gentile dottore, vorrei che Lei rispondesse ad una curiosità. Nei periodi normali la donna si accorge generalmente di essere incinta dal fatto che le mestruazioni ritardano ad arrivare, quindi fa il test ecc. Durante l'allattamento, prima del capoparto, se si hanno dei rapporti non protetti, come si fa a scoprire una eventuale gravidanza? Ho partorito circa quattro mesi fa, sto allattando ma da un mese ho dovuto integrare xchè ho ripreso a lavorare quindi salto qualche poppata; non ho ancora avuto il capoparto ma la settimana scorsa ho avuto un rapporto a rischio proprio nei giorni (me ne sono resa conto solo dopo!) in cui fuoriuscivano dei muchi... Mi devo preoccupare? Purtroppo non posso usare ancora la pillola perchè allatto e neppure il preservativo perchè l'episiotomia ha "teso" i tessuti e il rapporto mi fa ancora piuttosto male... grazie R.C.

L’unico modo di sapere se c’è una gravidanza è un test sul sangue effettuato 15 giorni dopo il rapporto a rischio. C’è una pillola che si può prendere in allattamento. Ne parli con il suo ginecologo. Cordiali saluti.

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Gentile dott. Annona, perchè è contrario agli allattamenti prolungati e come mai ritiene che il latte artificiale sia considerato la scelta più ovvia dopo i 6 mesi?

Gentile dott. Annona, ho letto nell'archivio una sua risposta di qualche mese fa, in cui si ribadiva la sua perplessità sugli allattamenti prolungati oltre i 6 - 8 mesi. Non voglio entrare nel merito tecnico, né nel significato delle scelte personali, ma chiedo chiarimenti su un dettaglio: come si concilia questa posizione con l'opinione, della maggior parte dei medici, che il normale latte vaccino non sia indicato per i bambini al di sotto dell'anno di età, e che gli altri alimenti debbano essere introdotti gradualmente proprio dopo i 6 mesi? Nel periodo intermedio tra i 6 mesi (età che lei sembra considerare ideale per l'abbandono del latte materno) e i 12, l'unica alternativa è il latte artificiale, che peraltro esiste da non più di un secolo, mentre la nostra specie è in giro da tre o quattro milioni di anni. Il mio dubbio è questo: è ammissibile che il latte artificiale (che appunto è un artificio, elaborato per supplire a casi di necessità, e non un alimento indispensabile di routine) sia considerata la scelta più ovvia, più naturale e più indicata per tutti? Per quale motivo (fisiologico o psicologico) si può pensare che sia "più adatto" e più consigliabile quello, che non il latte materno? saluti
Lisa

Gentile Lisa, io non ho affermato di sostituire il latte materno con quello artificiale. Per l'opinione sul latte vaccino evidentemente appartengo alla minoranza di medici che crede che quando l'allattamento al seno termini, e succede per alcune purtroppo molto presto, passare ad altro latte non sia una tragedia, e credo che questo avvenga da secoli. Infatti, nel secolo scorso, quando il latte materno era scarso e il neonato aveva pochi giorni, si ricorreva al latte d'asina, considerato il più adatto, mentre nei mesi più avanzati si ricorreva ad altro latte, e la nostra specie è ancora qui. Se lei vuole allattare per un periodo più prolungato è liberissima di farlo, anche senza giustificazioni né scientifiche, né sostenute dalla maggioranza o minoranza dei medici. La mia opinione non vuole creare una direttiva e tanto meno vuole imporre come fare con la convinzione che sia la migliore soluzione. Vuole invece bilanciare gli interessi del lattante con quelli dell'organismo materno, cercando il miglior compromesso per non creare problemi a nessuno dei due. Non ne faccia una questione politica. Cordiali saluti.

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L'allattamento può influire sulla fertilità? E' indicato l'uso del clomid in allattamento?

Gentile Dottore, sono una donna di 35 anni con una figlia di 17 mesi nata "grazie al Clomid". Già subito dopo la nascita della prima bimba abbiamo cercato una seconda gravidanza ma inutilmente. Il mio ginecologo mi ha consigliato di riusare il Clomid, cosa che ho fatto a novembre e che ho ripetuto a febbraio ma senza alcun esito. Tenuto conto che ancora allatto al seno la mia bimba vorrei sapere se questo può influire sulla mia impossibilità di rimanere incinta. Grazie anticipatamente.
Francesca (Milano)

Sicuramente l'allattamento è un ostacolo ad una fisiologica ovulazione. E giudico eccessivo e senza vantaggi un allattamento addirittura prolungato a 17 mesi. Il clomid inoltre è del tutto controindicato in allattamento e questo è in palese contraddizione con lo scopo che forse si prefiggeva di far del bene alla sua bimba allattandola ancora. Cordiali saluti.


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